martedì 25 gennaio 2011

A Ravenna 85 nuovi amministratori di sostegno. Grande successo per il corso organizzato dalla Fondazione Dopo di Noi

 

 

A Ravenna 85 nuovi amministratori di sostegno

Grande successo per il corso organizzato dalla Fondazione Dopo di Noi

 

Si è da poco concluso il percorso formativo per amministratori di sostegno di Ravenna con un grande successo di iscritti e partecipanti.

Oltre 100 persone avevano chiesto di poter assistere alle serate. Sono stati 85 coloro che hanno seguito la maggior parte degli incontri formativi e 60 di questi hanno preso parte a tutte le serate in programma.

Durante i 5 incontri, i corsisti hanno appreso le nozioni giuridiche, sociali, amministrative e fiscali necessarie per poter esercitare il ruolo, volontario, di amministratore di sostegno.

La figura dell'amministratore di sostegno interviene, su nomina del giudice tutelare, laddove si voglia supportare una persona non completamente autosufficiente nella propria gestione economica e finanziaria, senza però privarla di capacità e competenze residue. Grazie a questo terzo corso, il numero di possibili amministratori di sostegno volontari disponibili sul territorio provinciale è cresciuto e si è qualificato ulteriormente.

L'elenco degli 85 è stato trasmesso al Giudice Tutelare, che potrà farvi ricorso ogni qualvolta si trovasse nella necessità di nominare un amministratore di sostegno.

Il corso, organizzato dalla Fondazione Dopo di Noi per conto della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, e dall'Ufficio di Piano del Distretto di Ravenna e dall'ASP di Ravenna Cervia Russi, è il terzo realizzato in provincia di Ravenna. Tre anni fa si tenne a Lugo e nel 2010 a Faenza.

Anche in questa edizione hanno collaborato l'Ordine dei Commercialisti, l'Ordine degli Avvocati, il Giudice Tutelare Cesare Santi e il Cancelliere Patrizia De Angelis.

Gli organizzatori, visto il successo di quest'ultimo corso e le richieste frequenti, non escludono di poter riavviare altri percorsi similari nel territorio provinciale, che si è dimostrato particolarmente sensibile al problema del sostegno delle persone più fragili della nostra società.

 

 

 

 

Ufficio Stampa Legacoop Ravenna

Coop Aleph – Lucia Betti

betti@coopaleph.it – 329.9052205

lunedì 10 gennaio 2011

Legacoop Ravenna illustra i dati di preconsuntivo 2010

 

Legacoop Ravenna illustra

i dati di preconsuntivo 2010

 

La crisi è ancora pesante ma la cooperazione dimostra solidità e affidabilità

 

I numeri danno segnali di tenuta: importante è tenere

alto il livello di attenzione e di progettazione

 

Aggregare e innovare per essere più competitivi e capaci di trasformare le nuove sfide economiche e sociali in nuove opportunità di sviluppo

 

 

Nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno Legacoop Ravenna illustra i dati preconsuntivi del 2010 e il rapporto sociale riferito al 2009. Intervengono il presidente di Legacoop Ravenna, Giovanni Monti, il presidente della Federazione delle Cooperative, Lorenzo Cottignoli e il responsabile dell'ufficio programmazione e sviluppo, Valeriano Solaroli.

 

La riflessione che accompagna la presentazione dei dati non può non tenere in considerazione la crisi che ormai dal 2008 sta attraversando l'economia e il mondo del lavoro, con ripercussioni importanti anche ovviamente sulle famiglie e sul sistema sociale in generale.

 

Le cooperative associate a Legacoop, al di là dei dati, confermano, se possibile rafforzandolo, l'impegno per la tutela del reddito dei lavoratori, per l'occupazione e per il sistema territoriale della provincia di Ravenna che, pur con difficoltà, ha retto meglio l'impatto della crisi rispetto ad altri territori.

 

La capacità imprenditoriale delle 177 cooperative aderenti a Legacoop Ravenna (+ 2,3%) rimane rilevante e registra un valore della produzione di 2 miliardi e 854 milioni di euro (- 0,6%).

La marginalità realizzata dalle cooperative è quasi triplicata, toccando i 29,2 milioni. L'aumento di oltre il 100% è dovuto alla risoluzione di diverse situazioni complesse e ad altre partite di natura straordinaria che si sono verificate. Si tratta di eventi contingenti che hanno inciso positivamente sul 2010, ma irripetibili per quanto riguarda il 2011.

I soci sono oltre 171 mila (+ 1,4%) e continuano a crescere nonostante l'elevato numero già censito negli anni scorsi. 

Anche il prestito sociale, indice di fiducia e legame dei soci verso le "proprie" cooperative, aumenta, superando i 404 milioni (+ 0,6%) e cresce il patrimonio netto raggiungendo gli 812  milioni di euro (+ 3,5%).

Nonostante le difficoltà, l'occupazione garantita dalle cooperative di Legacoop è sostanzialmente stabile (- 2,3%) e sono 13.558 gli occupati presenti nei vari settori in cui operano le cooperative e imprese da esse controllate.

Il lavoro con contratti a tempo indeterminato rappresenta oltre l'80% del totale che, per le cooperative della nostra regione, è un parametro fondamentale da valorizzare in qualità e salvaguardare in quantità.

 

I dati sopra esposti dimostrano che non bisogna abbassare la guardia perché la crisi non è finita. A oggi il sistema cooperativo nel nostro territorio ha ben reagito e in parte contrastato la crisi ed è assolutamente necessario proseguire su questa strada, puntando con sempre maggior forza e determinazione alla riprogettazione, all'innovazione e all'integrazione, all'interno e fuori della cooperazione. Razionalizzare e aggregare sono fra le azioni chiave per elevare la capacità di essere competitivi e innovativi in un mondo in continuo cambiamento.

 

Si è appena svolta la Conferenza economica provinciale (il 13 dicembre 2010) e il 9 febbraio 2011 Legacoop Ravenna svolgerà l'assemblea congressuale la cui discussione verterà su diversi temi portati anche all'ordine del giorno della Conferenza economica stessa: lavoro, impresa, territorio.

Il tema del lavoro è predominante: c'è bisogno di lavoro. Prima dell'inizio della crisi economica, la forza lavoro occupata in provincia di Ravenna contava circa 175.000 unità fra pubblico e privato. Una stima ragionevole è che a fine crisi sarà persa dal 6 al 10 per cento di questa forza. Sulla creazione diffusa di nuove opportunità di lavoro si misura la capacità di questa società di sviluppare democrazia e coesione. Importante è anche l'impegno affinché possa essere alleggerito dalla fiscalità il costo del lavoro, oppressivo verso le imprese e i lavoratori. Indispensabile, poi, è il contrasto al lavoro irregolare perché è anche lavoro meno sicuro. Risulta necessario, inoltre, attivarsi verso il Governo e la Regione perché per il 2011 e il 2012 siano prolungati adeguatamente gli ammortizzatori sociali.

L'impresa, in un mondo in continuo e veloce cambiamento, ha bisogno di ripensare se stessa e la dimensione diventa anche la sua forza e capacità competitiva. Ė necessario quindi favorire l'aggregazione tra imprese anche di settori diversi e sviluppare reti d'imprese fortemente integrate che possano fare di una relazione economica e culturale forte, il valore per competere sui mercati.

Il territorio è diventato il luogo in cui si decide il successo economico e sociale; territorio che sempre più ha dimensioni convenienti per competere indipendentemente da quelle strettamente amministrative. I territori necessitano di risorse e di una governance democratica che sappia decidere e realizzare il proprio sviluppo in un'ottica di sostenibilità economica, sociale e ambientale.

 

Alcuni dei progetti per lo sviluppo del territorio sui quali Legacoop Ravenna intende concentrarsi e che si affronteranno anche nel corso del Congresso di febbraio sono:

   

-             il Porto e il sistema della mobilità e della logistica. Il Porto e il relativo sistema di accesso e mobilità sono la chiave di sviluppo originale di questo territorio ma ciò a oggi è avvenuto solo parzialmente. Ė necessario che la Regione assuma con forza che il suo porto è uno degli strumenti prioritari per il suo sviluppo con particolare riferimento all'area Modena – Bologna e Romagnola,  come già peraltro previsto nel PTR. Ė poi necessario acquisire la consapevolezza che gli interventi di sviluppo del sistema Porto devono essere collegati a doppio filo con la realizzazione di strutture di collegamento tra il Porto e i maggiori assi viari (sviluppo orizzontale); la sua accessibilità sia su gomma, partendo dall'E55, sia su ferro; occorre inoltre sostenere gli interventi sulla viabilità stradale primaria di collegamento con l'A14 e con gli snodi ferroviari nei comprensori faentino e lughese.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, la Regione deve favorire e valorizzare il ruolo e il contributo delle imprese private del T.P.L., un ruolo che per altro fin qui hanno saputo esprimere al meglio.

 

-              il sistema agroalimentare e il sistema turistico ambientale. Il territorio ha vocazioni naturali e storiche consolidate che ne determinano ancora oggi la distintività, come il sistema agroalimentare e quello turistico-ambientale, che vanno sostenuti nelle esigenze di sviluppo delle proprie attività economiche. La Romagna ha bisogno che le imprese fortemente strutturate e organizzate, orientate all'internazionalizzazione dei prodotti e dei servizi, riescano a mettersi in relazione fra loro e realizzino un progetto per la valorizzazione dei prodotti tipici alimentari.

Con la richiesta di Ravenna capitale della cultura 2019 va inoltre valorizzata la peculiarità diffusa di eventi realizzati a vario titolo, che insieme all'etica e alla solidarietà tipiche delle terre dove prolifica la cooperazione, sono il manifesto del vivere bene di questo territorio dove l'uomo è al centro della società.

 

-  Tutelare i consumatori. I progetti di Coop Adriatica e di Conad sono volti alla tutela del potere d'acquisto dei consumatori e dell'offerta di qualità e sicurezza dei prodotti alimentari in generale.

La continua flessione dei consumi dimostra una difficoltà di reddito perdurante di una vasta area di popolazione. Viceversa, l'aumento dei consumi realizzati nella cooperazione di consumo e distribuzione, rappresenta un efficace esempio per una risposta anche a questi bisogni.

 

- la coesione sociale e il welfare. Legacoop Ravenna esprime soddisfazione per la scelta degli enti locali di dare priorità al finanziamento dei servizi sociali, anche se permane la preoccupazione per il mantenimento qualitativo e quantitativo degli stessi a causa della grave mancanza di fondi pubblici. La diminuzione delle disponibilità economiche degli Enti Pubblici, infatti, unitamente all'aumento delle fragilità e dei bisogni della popolazione, pongono già oggi serie difficoltà nel mantenere gli assetti attuali del welfare pubblico.

La cooperazione sociale, per l'alto valore professionale raggiunto e la flessibilità organizzativa, in questi anni è stata attore importante del welfare e può ancora di più esserlo nel futuro.

 

- le costruzioni e le risorse per lo sviluppo. In un quadro di crisi che coinvolge fortemente anche il settore delle costruzioni, nel contesto di rigidità imposte dal patto di stabilità ormai non più tollerabili e con una sempre più spiccata tendenza di appalti al ribasso, il ricorso al project financing e alle concessioni può essere l'elemento di coagulo e di stimolo per l'avvio di numerosi cantieri e la realizzazione di opere indispensabili per il nostro territorio. In questo modo si darebbe risposta alle piccole e medie imprese artigiane producendo reddito e lavoro. Tutte le imprese, oggi, per poter continuare ad essere soggetti competitivi sul mercato, devono poter contare sulle risorse finanziare necessarie ed occorre quindi poter coniugare al meglio le risorse interne ai sistemi di imprese, quelle che possono venire dal sistema del credito e quelle pubbliche.

 

Ravenna 20.12.2010

 

Il Presidente

Giovanni Monti

L'ufficio stampa

Coop Aleph – Lucia Betti