
Rispetto alla presa di posizione dei sindacati,
Legacoop ricorda che il salvataggio di Iter è stato
un'importante operazione di solidarietà
che ha visto coinvolte tutte le imprese del sistema e che
ha avuto effetti 'solidali' per tutto il territorio lughese
Abbiamo appreso, sui quotidiani online e sulla stampa locale, le preoccupazioni e le sollecitazioni espresse ieri e oggi dai sindacati unitari in merito ai circa trenta licenziamenti prospettati da Iter nei giorni scorsi.
I Sindacati richiamano "allo spirito di solidarietà tutte le aziende cooperative del settore e non solo e di potersi eventualmente far carico di assumere dei lavoratori che rischiano il licenziamento».
La preoccupazione per questi lavoratori, così come per gli altri che stanno perdendo il lavoro non solo nel settore cooperativo, è condivisa da Legacoop e il tema del lavoro è assolutamente prioritario: lo dimostrano i dati di questi ultimi anni in cui le nostre imprese associate hanno scelto di rinunciare a parte degli utili proprio per poter difendere i posti di lavoro.
Contemporaneamente però il settore edilizio non accenna in questa fase a riprendere e anzi sono di pochissimi giorni fa i dati che mostrano un crollo nettissimo del mercato immobiliare (150 mila compravendite in meno rispetto al 2011 pari a -27,5%), col peggior risultato dal 1985.
Ecco perché rispondiamo ai sindacati che l'impegno per la solidarietà verso i lavoratori per noi si dimostra innanzitutto mantenendo in vita le aziende, se ci sono le condizioni per farlo, accompagnandole nel percorso di risanamento e di rilancio. Proprio la vicenda di Iter è esemplare da questo punto di vista: nel momento in cui è stato deciso di avviare il processo di risanamento della cooperativa, tutto il movimento Legacoop, tramite l'impiego dei suoi strumenti finanziari, (Federazione e Coopfond) portando su di sé una parte rilevante di rischio imprenditoriale legato al settore immobiliare di Iter e con la solidarietà di altre importanti imprese del movimento, è stato impegnato nell'operazione.
Vogliamo anche ricordare, come è stato più volte dichiarato sia dai vertici di Iter che di Legacoop, che il salvataggio di Iter ha avuto effetti positivi non solo sull'impresa ma su tutto il suo indotto e sull'economia del territorio lughese.
Infine, crediamo sia importante sottolineare che l'impegno richiamato verso i lavoratori in esubero di Iter è attivo dall'inizio di questa fase di crisi dell'azienda. Negli ultimi 2 anni, dagli inizi della crisi della cooperativa, l'organico a libro paga si è contratto di oltre 130 unità pari a circa il -30%. Fino ad oggi, tale contrazione è avvenuta senza aver operato alcun licenziamento.
I pensionamenti hanno contribuito solo parzialmente con 18 unità, mentre la contrazione maggiore è avvenuta attraverso il ricollocamento a cui ha fornito importante contributo il movimento cooperativo assorbendo circa 40 unità, senza contare le altre 30 unità che attualmente operano distaccate presso cantieri gestiti da cooperative consorziate.
Questo impegno non si è mai allentato, nemmeno oggi, nonostante l'ormai scarsa possibilità di assorbimento del sistema economico locale.
Senza la somma di questi interventi (piano di risanamento, supporto finanziario e commerciale e ricollocazione del personale, oltre al contratto di solidarietà accettato da tutti i soci e i lavoratori da novembre 2011 all'estate del 2012) oggi ci troveremmo davanti a una situazione ben più grave.
L'impegno di Legacoop su questi versanti prosegue, nella consapevolezza che se non ci saranno adeguate misure per il rilancio del settore, la citata solidarietà cooperativa non potrà avere gli strumenti per intervenire in ogni occasione.
Ravenna, 17 maggio 2013
Ufficio stampa per Legacoop Ravenna
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