Il caldo che fa bene all'ortofrutta e i benefici del suo utilizzo sulla nostra salute
Ma non mancano le criticità
Le temperature di luglio hanno avuto un effetto positivo sui prodotti ortofrutticoli di stagione che hanno raggiunto una buona condizione qualitativa. Da recenti indagini, inoltre, è stato rilevato che il caldo di questi ultimi giorni ha fatto aumentare il consumo di frutta e verdura di circa il 10%.
«La qualità dei prodotti, lo sappiamo, è alquanto importante e fa la differenza certo sul mercato locale e anche in quello estero, ma anche per i benefici che ne possiamo trarre in termini di salute - afferma Danilo Misirocchi, presidente Cia della provincia di Ravenna - Mangiare pesche, ad esempio, fa bene al nostro fisico sia per riequilibrare i sali minerali sia per la salute e la bellezza della pelle. Ma in generale, un'alimentazione che preveda dosi quotidiane di frutta e verdura ha carattere preventivo per il nostro benessere psicofisico».
Il settore agricolo però continua ad affrontare elementi di criticità che derivano anche dalla persistente situazione di crisi economica generale, ma non solo.
«Un aspetto forse non molto noto all'opinione pubblica riguarda il tema dei danni all'agricoltura provocati da animali selvatici spiega Danilo Misirocchi Questo argomento è spesso fonte di incomprensioni mentre sarebbe necessario avviare davvero un dialogo costruttivo».
Negli anni l'agricoltura è diventata meno impattante e sono tornate a proliferare tante specie selvatiche, in alcuni casi scomparse dal nostro territorio.
«Noi agricoltori siamo soddisfatti di questo afferma Misirocchi - ma dobbiamo prestare attenzione al nuovo assetto che si è creato. Quello che ora chiamiamo 'equilibrio' è realmente tale? L'aumento indiscriminato del numero di individui di alcune specie fa sì che si crei uno squilibrio, con conseguenze sull'ambiente, sulle colture agricole e anche sui cittadini. Infatti precisa Misirocchi - avere danni in progressivo aumento alle produzioni o agli allevamenti può portare l'abbandono di colture di pregio, con effetti pesanti sull'indotto agricolo: occupazione, servizi, artigianato, industria e commercio».
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