I componenti del Tavolo Provinciale delle Associazioni Imprenditoriali di Ravenna non accettano la chiusura della concertazione da parte della Provincia sulla bozza di regolamento relativa all'applicazione della Tares.
«La nostra non è una battaglia corporativa. C'è la necessità di rilanciare l'impresa per far ripartire l'economia del territorio, mantenere il livello occupazionale e contenere il conflitto sociale; un ulteriore aumento miope ed indiscriminato della tassazione locale è grave ed inammissibile», sostengono i rappresentanti del Tavolo delle Associazioni Imprenditoriali di Ravenna
Gli imprenditori del Tavolo chiedono un incontro al Presidente della Provincia ed ai Sindaci, richiamando l'importanza della concertazione e della disponibilità al dialogo che ha sempre dato buoni frutti e contraddistinto il nostro territorio
Il tavolo tecnico provinciale, coordinato dall'Assessore Mara Roncuzzi, ha respinto in maniera miope ed inconsapevole tutte le proposte di emendamento alla bozza del regolamento Tares avanzate dai componenti del Tavolo Provinciale delle Associazioni Imprenditoriali di Ravenna contenute in un documento unitario. Le proposte in estrema sintesi hanno l'obiettivo di mantenere invariata la pressione della tassa in oggetto sulle imprese.
I componenti del Tavolo Provinciale delle Associazioni Imprenditoriali di Ravenna chiedono un incontro urgente al presidente della Provincia Claudio Casadio ed ai Sindaci per riaprire il confronto, approfondire le proposte di emendamento e operare una simulazione delle tariffe che si verrebbero a determinare per ciascuna delle categorie tariffarie individuate per le attività economiche.
«Le proposte di emendamento non sono una 'battaglia corporativa' - affermano i rappresentanti del Tavolo Provinciale delle Associazioni Imprenditoriali di Ravenna - In questo momento c'è bisogno di un segnale forte anche da parte della Pubblica Amministrazione la quale deve ridisegnare alcuni suoi meccanismi e non può interrompere la concertazione. C'è la necessità di rilanciare l'impresa per far ripartire l'economia di questo territorio e contenere il conflitto sociale. Il lavoro c'è se ci sono le aziende e se queste operano in un ambiente disponibile alla crescita. La Provincia e i Comuni devono assumersi questa grande responsabilità di contribuire alla moderazione di una fiscalità ormai assolutamente insostenibile».
Ravenna, 1 agosto 2013