C'è sempre bisogno di sangue. È importante la regolarità della cadenza della donazione anche in estate.
Buoni i risultati dei primi sei mesi dell'anno.
I primi sei mesi del 2012, da gennaio a giugno, per l'Avis provinciale di Ravenna, nel suo insieme di sezioni comunali distribuite nel territorio, segnano un trend positivo in quanto a donazioni complessive (sangue intero e plasma). Anche la pratica delle donazioni su appuntamento per il sangue intero, attiva nelle città di Ravenna, Faenza e Lugo, sta dando buoni frutti, tanto che è in corso una riflessione per verificare la fattibilità di estenderla anche in altri punti.
E con l'estate il bisogno di sangue continua ad essere presente, anche in maniera più consistente.
«In estate diventa ancora più importante la regolarità della cadenza della donazione - sostiene Francesco Laghi, presidente dell'Avis provinciale di Ravenna - La necessità è su tutti i gruppi sanguigni anche se in certi periodi e in certe zone capita a volte che ci sia maggior bisogno di un gruppo rispetto ad un altro. E tra le altre cose i gruppi B e AB, ad esempio, sono estremamente importanti oltre che per il sangue intero anche per la donazione del plasma perché hanno caratteristiche ottimali per gli emoderivati».
Nei reparti ospedalieri, nei servizi a domicilio, negli ambulatori le attività sanitarie proseguono con gli stessi ritmi se non addirittura aumentati rispetto all'ordinario.
«Basta come fatto esemplare un caso accaduto nei giorni scorsi spiega Laghi - Una donna di 29 anni ha ricevuto 16 unità di globuli rossi, 10 litri di plasma, 3 terapie piastriniche e 9 crioprecipitati. Le è stato trasfuso l'equivalente di 3 volte il suo volume totale di sangue circolante.
Queste trasfusioni le hanno consentito di vivere e ciò non sarebbe avvenuto se non ci fossero stati, solo per lei, le donazioni di sangue e plasma di 35 fra donatori e donatrici, ai quali va un ringraziamento enorme. E ricordiamo sempre che tutti possiamo averne bisogno, inaspettatamente».
Numerose sono quindi le persone che continuano ad avere bisogno di sangue per le loro cure e terapie e l'uso del sangue e dei suoi derivati varia nel tempo. In certe terapie e pratiche sanitarie può diminuire la necessità, ma in altre, come ad esempio nel caso del trapianto cardiochirurgico, è in aumento.
«In chirurgia generale c'è stata una forte diminuzione dell'utilizzo del sangue - spiega Laghi - Il primario Sogliani sotto questo aspetto ha fornito un grande input avviando un percorso virtuoso per un uso molto attento e corretto di questo bene prezioso. E il punto è stato fatto recentemente durante lo svolgimento del convegno che si è tenuto a Ravenna che ha approfondito la riflessione sulle strategie per una chirurgia senza sangue».
L'Avis è impegnata da sempre per essere portatrice di valori e per diffonderli, per incentivare la socializzazione, per stimolare riflessioni e approfondire tematiche di carattere sociale e culturale. In questa direzione vanno gli interventi nelle scuole di ogni ordine e grado (che continueranno anche nei prossimi anni), ed anche una serie di conferenze in fase di realizzazione per l'autunno e per il 2013.
«C'è bisogno di ricompattare la società. Oggi è sempre più quella dell'"io" - commenta Laghi - È frastagliata e questo è drammatico per una collettività che si ritiene all'avanguardia nel mondo. Noi cerchiamo di fare la nostra parte e ci rivolgiamo a tutti: ai già nostri donatori, ai nuovi potenziali donatori, ai non donatori, ai giovani, ai meno giovani, ai nuovi cittadini. Siamo tutti qui e tutti abbiamo il dovere di provare a ricostruire 'fiducia'».
Ravenna, 1 agosto 2012
Ufficio stampa Avis Provinciale di Ravenna
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